Instagram Facebook Youtube #abruzzoimpresa
AccediAccedi

Modello Fantini, l’eccellenza enologica che coniuga tradizione e modernità

Il gruppo vitivinicolo ortonese fondato nel 1994 da Valentino Sciotti ha raggiunto ormai un ruolo di primissimo piano nel settore attraverso un innovativo modello di business, che per i risultati ottenuti è stato ribattezzato “modello Fantini”: la felice sintesi tra le sapienze antiche e le più moderne competenze tecniche, il tutto condito da illuminate scelte strategiche

di Davide De Vincentiis

Ortona, 1994. Il giovane imprenditore Valentino Sciotti e l’enologo Filippo Baccalaro fondano il gruppo vitivinicolo Farnese, che in pochi anni è diventato leader tra le aziende esportatrici dell’Italia meridionale grazie ad una politica volta a raggiungere i livelli più alti per quanto riguarda non solo la qualità del prodotto ma anche la comunicazione e l’immagine.

Per giungere a questi risultati, nel corso del tempo il fondatore-amministratore delegato Sciotti ha messo a punto un vero e proprio “modello per il successo”, ribattezzato “modello Fantini” per la sua originalità, basato su sette irrinunciabili pilastri, che il gruppo ha gradualmente esportato nelle realtà interessate dal suo processo di espansione: ad oggi, Fantini è presente in due Paesi strategici per la produzione di vino, Italia e Spagna (che stando ai dati del 2022 sono rispettivamente il primo ed il terzo produttore a livello mondiale) e, nella nostra Penisola, in sei regioni meridionali (Abruzzo, Basilicata, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna) e una del Centro (la Toscana). Tuttavia, nonostante la distanza geografica e talvolta culturale delle zone in cui la realtà abruzzese è attiva, il modello operativo rimane sempre lo stesso, in quanto si è rivelato vincente ovunque esso sia applicato, in virtù di quella capacità di adattarsi perfettamente ai territori in oggetto, di cui valorizzano a pieno la vocazione.

Il primo pilastro è nell’originale (e vista ai tempi come ardita) scelta di non avere terreni di proprietà: il sistema di business di Fantini aggrega al gruppo tanti piccoli proprietari terrieri i cui appezzamenti non superano i due ettari d’area, senza sostituirli a loro, che rimangono dunque non solo proprietari, ma anche (e soprattutto), attenti e appassionati curatori di un terreno che amano e conoscono come le loro tasche. Il gruppo ortonese si configura dunque come “federazione” di eccellenze non pienamente valorizzate, a cui permette di esprimere tutto il loro potenziale non ancora espresso, attraverso la cura delle attente e laboriose mani di vignaioli che sanno come ottenere il meglio dall’uva, incentivati da un patto che prevede una remunerazione studiata ad hoc, in quanto basata sull’estensione del vigneto e alla qualità del raccolto e non sulla quantità di uva prodotta.

Gli agricoltori coinvolti nel Progetto Qualità by Fantini è una squadra formata da 21 giovani enologi (selezionati nelle migliori università ma sempre legati al territorio di riferimenti), affiancati da altri, più esperti, come Dennis Verdecchia ed il co-fondatore Filippo Baccalaro. Questa giovane ma competente e volenterosa equipè segue con attenzione ogni singolo aspetto del processo produttivo, dal grappolo alla bottiglia. Lo stesso fondatore sottolinea l’efficienza di questa modalità per produrre un vino di qualità, insistendo sull’enorme valore rappresentato dagli enologi: “Per troppi anni si è pensato che bastasse avere un consulente famoso per fare il vino buono. Noi puntiamo invece su uve inimitabili, sulla sapienza dei nostri custodi dei territori affiancati dal miglior supporto tecnico ed enologico. E lasciamo ad altri i vini tutti uguali, senza anima”.

Vini speciali, dunque, che esaltano i territori e le loro potenzialità. Fantini non centralizza la produzione in un unico polo, ma applica un modello diffuso con cantine dislocate nelle diverse regioni in cui è attiva, così da portare lavoro in aree rurali marginali e a volte dimenticate, ma che, da un punto di vista vinicolo, hanno un potenziale enorme ma poco sfruttato. Il gruppo ortonese è presente in zone dove precedentemente si lavoravano le vigne restando esposti ai variabili flussi del mercato, come il Meridione italiano e regioni della Spagna profonda, come la regione di Castiglia - La Mancia: l’uva ivi prodotta veniva smerciata altrove, senza valore aggiunto, dovendo quindi subire quotazioni al ribasso, condizioni che stavano allontanando i viticoltori dalle loro terre. L’ingresso di Fantini in questo mercato ha innestato una spirale positiva, fornendo quella sicurezza economica ai viticoltori, spingendoli a consolidare il legame con il loro territorio e i loro possedimenti e a produrre vini di qualità: la realtà abruzzese è ormai punto di riferimento per comunità agricole che vivevano il dramma del passaggio generazionale e della desertificazione territoriale e che ora, grazie a Fantini, sono rivitalizzate e integrate in un nuovo, efficiente sistema che guarda al futuro.

Altro punto di forza di Farnese è la sostenibilità ambientale: oggi, l’azienda ortonese vanta la prestigiosa certificazione di sostenibilità Equalitas, il più importante del Continente, che valuta secondo diversi e rigorosi parametri la filiera vitivinicola. Fiore all’occhiello delle politiche ambientali di Fantini sono tre appezzamenti situati in aree dalle condizioni pedoclimatiche sfavorevoli, ove il gruppo applica un modello di coltivazione bio. Tutte si trovano in Abruzzo: Punta Aderci, sita nell’omonima Riserva Naturale Regionale vicino Vasto, in uno dei tratti più suggestivi e spettacolari dell’intera costa adriatica; l’altra riserva di Ripari di Giobbe, nei pressi di Ortona, dove una falesia rocciosa alta fino a 65 metri e ricoperta da una macchia mediterranea è bagnata dall’acqua cristallina del mare; infine nella Tenuta Cantalupo di Notaresco, a soli dieci chilometri dal mare, Fantini possiede 10 ettari di vigneto, a spalliera e coltivati biologicamente.

Ma l’obiettivo è crescere ancora nel massimo rispetto per l’ambiente: per questo il gruppo sta effettuando importanti investimenti per dotarsi sempre più di tecnologia green, cominciando da quella necessaria per guadagnarsi l’autosufficienza energetica.

Fantini ha sempre curato nei minimi dettagli la comunicazione, pertanto da sempre punta moltissimo sull’estrema eleganza delle proprie bottiglie, viatico indispensabile per renderle attraenti anche per i non esperti, conquistando dunque nuovi consumatori e nuovi mercati, dove queste si trasformano in oggetti-regalo.

“Il brand Italia - afferma Sciotti - richiama eccellenza, lusso, dalla moda al design. Il vino deve proporsi con la stessa logica, e sfruttando al meglio tale vantaggio competitivo. Dunque: vini eccellenti, non necessariamente già blasonati (tanto il blasone è sconosciuto, nei mercati emergenti) e con packaging accattivante, raffinato”. Sottolineando ancora una volta l’interesse di Fantini per lo sviluppo dei territori, i designer che collaborano con l’azienda sono selezionati tra i più promettenti provenienti dal Meridione e trasferiscono questa attenzione per il territorio disegnando etichette che rappresentano quest’ultimo, colpendo l’immaginazione dello spettatore/acquirente. Ne deriva dunque un packaging innovativo, composto anche da etichette in alluminio, dorata, sinuose, arricchite da originali diamanti Swarovski e molto altro ancora.

Nell’autunno scorso, per la sesta volta consecutiva, Fantini ha ottenuto il Best Managed Company Award, premio istituito dall’azienda di consulenza e revisione Deloitte Private per riconoscere e valorizzare quelle società virtuose che si sono distinte per il livello di performance, capacità di perseguire l’eccellenza in tutti gli aspetti della gestione aziendale e di saper cogliere le opportunità derivanti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). A tale scopo Fantini ha recentemente rinnovato il proprio modello organizzativo, attraverso la revisione della struttura operativa e la creazione di squadre di lavoro miste ed interfunzionale, che superano il tradizionale sistema gerarchico. “Mettiamo insieme le competenze - spiega il direttore generale di Fantini Carlo Piretti -, puntiamo a valorizzare pure le seconde o le terze linee che in un'azienda di dimensione come le nostre in genere hanno meno spazio per emergere. Vogliamo invece dare loro possibilità di crescita attraverso l’assunzione di responsabilità. Eliminiamo quelle strozzature che rischiano di impedire il fluire libero della creatività”.

Tutti questi ingredienti fanno sì che le bottiglie del gruppo abruzzese vincano numerosissimi premi in tutto il mondo e per questo sono ormai entrate a far parte delle eccellenze italiane, forti di un’estetica curata e raffinata e per l’ottimo rapporto qualità/prezzo: oltre 24 milioni di bottiglie, esportando principalmente in Germania, Svizzera, Paesi Bassi, Belgio e perfino Giappone, per un fatturato in costante crescita che nel 2022 ha toccato quota 93 milioni di euro.

 

 

Continua a leggere in Focus...

Gran Sasso Active Gourmet, partito il viaggio alla scoperta del territorio

Promosso da Wolftour Discover Abruzzo e Vini d’Altura di Pendeche, il percorso di...

Continua a leggere...

Modacapelli shop, Pescara diventa leader dell’haircare in digitale

Fondata nel 2020 da Azzurra e Giammarco Ballone, in un quadriennio Modacapelli Shop è divenuta...

Continua a leggere...

Il Pastificio Cocco punta al mercato globale della pasta e promuove l'artigianalità abruzzese su Amazon

Il pastificio di Fara San Martino ha siglato una partnership con l’abruzzese 3PW, società...

Continua a leggere...
ABRUZZO IMPRESA è il portale online che racconta quotidianamente il mondo dell'imprenditoria abruzzese. Questa testata giornalistica nasce nel 2006 in versione cartacea con lo scopo di raccontare attraverso interviste e approfondimenti l'economia abruzzese. Il vero grande valore aggiunto di questa nuova scelta editoriale è la Web Tv di ABRUZZO IMPRESA che permette ad imprenditori e manager di esporre le loro storie. I canali Facebook, Instagram e Linkedin sono lo strumento di espansione del sito ufficiale che vede nell'ipertestualità una importante via di sviluppo.
Fabio De Vincentiis
Editore
Eleonora Lopes
Direttore Responsabile
Gianluigi Tiberi
Coordinatore web-tv
La Redazione