Feudo Antico presenta il suo spazio gastronomico all’interno della Cantina

La Cantina Feudo Antico si arricchisce di uno spazio gastronomico che sarà a supporto degli eventi del gruppo ma non solo. A partire da questa settimana, ogni mercoledì e giovedì, per tutta l’estate, la cucina sarà aperta a cena con un menù degustazione e à la carte. Inaugurata nel 2021, la Cantina Feudo Antico si trova a Tollo. Fulcro della DOCG Tullum oggi è una vera e propria sede-museo con l’obiettivo di valorizzare e tutelare i resti romani rinvenuti durante gli scavi.

Il menù è stato creato dal neo chef-resident di Feudo Antico Giuseppe Ammendola, cuoco di origine campane che ha alle spalle diverse esperienze anche internazionali nell’alta ristorazione. Una proposta gastronomica quella del giovane chef che mette al centro gli ingredienti del territorio lavorati in chiave gourmet. Ad accompagnare i piatti dello chef, naturalmente i vini di Feudo Antico.

Lo scorso giovedì in anteprima, è stato presentato ad alcuni giornalisti del settore, il menù degustazione. Presenti anche il presidente di Feudo Antico Vittorio Di Carlo, il direttore Andrea Di Fabio e il presidente di Cantina Tollo Luciano Gagliardi.

“L’azienda ha deciso di puntare anche sulla ristorazione, affidando la cucina a questo giovane chef -ha detto il presidente Di Carlo- Questo a conferma che Feudo Antico punta sui giovani. Noi lavoriamo con un target di visitatori e turisti locali e internazionali e volevamo offrire questo servizio che arricchisce la loro esperienza qui da noi”.

“La mia sarà una cucina- ha aggiunto lo chef- che vedrà protagonisti i prodotti abruzzesi e in particolare quelli di Tollo che però rivisiterò in chiave contemporanea, senza mai trascurare il gusto e la piacevolezza dei sapori”.

Il primo evento aperto al pubblico curato con la cucina dello chef, dal nome "Food&Wine Experience", si è svolto lo scorso venerdì. Ma la Cantina ha già pronto un ricco calendario di serate per tutta l'estate.

Feudo Antico, azienda vitivinicola abruzzese, nasce nel 2004 dando vita a un progetto sperimentale di archeo-enologia nel territorio di Tollo con l’intento di rivitalizzare le coltivazioni autoctone.

Un progetto – Feudo Antico appunto – focalizzato inizialmente su Pecorino e Passerina, due vitigni autoctoni considerati “minori”, a seguire i rossi, ottenuti da una cuvée di vecchi cloni di Montepulciano vinificati in purezza e, infine, le bollicine, sperimentazione coraggiosa che ha permesso di ricavare un brut che associa l’eleganza di un blanc de blanc da uve Chardonnay alla consistenza tipica del territorio abruzzese.

Durante i lavori di preparazione del suolo per i primi reimpianti di Pecorino sono venuti alla luce i resti di un edificio romano: resti di fondamenta, alcuni dolia (contenitori in terracotta per la conservazione del vino) e una cella vinaria. Il primo vigneto Feudo Antico è stato impiantato proprio lì, dove duemila anni prima sorgeva quella che gli storici considerano il primo esempio di grande azienda agricola organizzata, nella quale la coltivazione della vite ha già un ruolo centrale: la villa rustica romana.

Feudo Antico propone oggi al mercato 10 etichette accomunate da un disciplinare rigoroso. Si tratta dei vini bianchi Passerina Tullum DOCG e Pecorino Tullum DOCG, dei vini rossi Rosso Tullum DOCG, Rosso Riserva Tullum DOCG e Rosso Tullum Inanfora DOCG.

A questi si aggiunge la linea biologica a fermentazione spontanea composta dal Pecorino Biologico Tullum DOCG, dal Rosato Biologico Terre di Chieti Igp e dal Rosso Biologico Tullum DOCG. Completa la proposta Feudo Antico lo Spumante Brut Metodo Classico Tullum Dop, al quale si aggiunge il Pecorino Terre Aquilane Igp Feudo Antico per Casadonna.

Attualmente l’azienda produce circa 150.000 bottiglie di cui il 48% vendute all'estero, prevalentemente in Europa.

Oggi la sede-museo ospita anche uno showroom, un wine-shop, gli spazi destinati agli uffici, allo stoccaggio, all’affinamento delle bottiglie e all’affinamento in anfore. Un luogo che si arricchisce di uno spazio ristorativo che sarà a servizio dei tanti turisti che approdano in cantina anche in bici.