“L’Abruzzo e i suoi borghi sono pronti ad accogliere i matrimoni degli stranieri ma è necessaria più formazione”

"L'architetto dei sogni", è così che lo ha definito la stampa internazionale, parliamo di Angelo Garini architetto specializzato nella realizzazione di eventi e spazi per abitare. Ha realizzato eventi nei luoghi più belli e segreti d'Italia, ha curato progetti di interior design per case prestigiose, ha realizzato location, ristoranti, giardini, curando personalmente il design di molti pezzi unici d’arredo. E’ autore di quattro libri. Il suo è un curriculum ricco, anzi ricchissimo. E’ editore della rivista Immagina e collabora con diverse testate online come editor. Ha al suo attivo la conduzione del programma Wedding Planner, in onda per diversi anni sul canale Real Time, ha un canale YouTube per il quale realizza e conduce format da lui idea. E’ autore e conduttore, con Tabata Caldironi di una serie podcast di successo “Let’s Celebrate”. Insieme scrivono e producono branded podcast a tema.
 E’ membro del consiglio direttivo di Federmep, federazione matrimoni ed eventi privati. Collabora con alcune Ambasciate d'Italia nel mondo, per l'organizzazione di
evento speciali. 
Ha svolto docenze presso università e accademie in Italia e nel mondo.
 E’ project manager in collaborazione con Camere
di Commercio e istituti di promozione
turistica per la creazione di progetti specifici di
supporto ai territori che vogliono ampliare le
loro attività nell’ambito del “destination wedding”,
 creando reti territoriali e canali di comunicazione con i mercati esteri.

Sarà tra i relatori del convegno “Wedding destination e Turismo delle radici” che avrà luogo a Città Sant’Angelo, martedì 23 gennaio. Promotore dell’evento è l’Associazione Culturale Wedding Bureau che lo realizza con il contributo del Comune di Città Sant’Angelo e della Camera di Commercio di Chieti-Pescara. Lo abbiamo intervistato in attesa di sentirlo parlare al convegno.

Come sono cambiati i matrimoni in questi ultimi anni?

“Il più grande cambiamento negli ultimi anni è sicuramente il numero degli invitati. Oggi si tende ad invitare molto meno persone, questa tendenza è coincisa anche con le conseguenze della pandemia. Un altro elemento è che oggi il matrimonio è sempre più evento e meno cerimonia, gli sposi vogliono che sia una festa!”.

I matrimoni degli stranieri in Italia in cosa differiscono rispetto a quelli degli italiani?

“In alcuni casi sono matrimoni più facili da organizzare. Gli stranieri non sono abituati al bello che proponiamo in Italia, e già sposarsi nel nostro Paese per loro è un sogno che si realizza. In più non si preoccupano del meteo, una pioggia per una coppia di sposi italiani è una tragedia, per loro no, ma vogliono che tutta l’organizzazione sia perfetta. Gli italiani come carattere sono più accomodanti. Come in tutte le cose la differenza la fa la persona non il loro paese d’origine”.

Ha già lavorato in Abruzzo?

“Sì, diverse volte, almeno 5. Mi sono trovato sempre molto bene, avete delle splendide location sul mare. Dovete lavorare di più sull’accoglienza degli ospiti, ne parleremo anche martedì al convegno, sono necessarie sempre più competenza, formazione, conoscenza delle lingue, esperienza, gusto e stile”.

La wedding destination che ricaduta può avere sul turismo dei piccoli borghi?

“I matrimoni degli stranieri in Italia sono in aumento. C’è una ricaduta economica molto forte durante l’evento che dura almeno 3 giorni. Non solo per gli hotel che ospitano gli invitati ma per tutti gli esercizi commerciali del luogo che hanno la possibilità di lavorare in quei giorni, in un matrimonio occorrono tante professionalità. Molti ospiti tendono a prolungare la permanenza, ma questo dipende da noi, non bastano luoghi belli ma occorre essere preparati all’accoglienza e alla mediazione culturale e per questo c’è una sola soluzione: la formazione”.