L'istante prima che si verifica un incidente sul lavoro porta con sé un comportamento sbagliato. È a partire da questa ottica che il delicato argomento della sicurezza sul lavoro, della formazione necessaria, nonché del burn-out, (il fattore conseguente allo stress cronico non gestito, sul posto di lavoro, che nella classificazione dell'OMS, influenza lo stato di salute), sono stati analizzati nel corso del convegno “Ottantuno, l’istante prima”.
Promosso da iFacilitatori e organizzato dalla società di formazione Sinergie Education in partnership con Firas, AIDP Abruzzo e Molise e ASSIDAL Valpescara, il seminario ha preso spunto dall'omonimo libro scritto da Domenico Savino e Giada Cucciniello, la prima business novel sulla facilitazione nella sicurezza sul Lavoro. Il convegno, spiega il direttore generale di Sinergie, Elisa Antonioni «è stata una riflessione a più voci per indagare quali sono le motivazioni che determinano ancora oggi numeri, rispetto agli infortuni e alle morti sul lavoro, che sono molto preoccupanti, nonostante ci sia un decreto legislativo che impone tanta formazione».
In Abruzzo nel 2018 sono stati 13.926 gli infortuni sul lavoro. Di questi 26 sono stati mortali (23 gli uomini e 3 le donne con età media di 42 anni). 12.212 gli incidenti accaduti sul luogo di lavoro e 1.714 in itinere, ovvero mentre raggiungono o lasciano il posto di lavoro.
Dal 2015, il numero complessivo si è ridotto, gradualmente, passando dai 14.929, ai 14.656 nel 2016 e 14.398 nel 2017. Il dato, nei tre anni, rappresenta il una percentuale media del 2,28 sul complessivo nazionale.
«Abbiamo deciso di spostare l'attenzione sui comportamenti - specifica Antonioni - e puntare sulla cultura della sicurezza, per acquisire una nuova lente della consapevolezza, che ci consenta di vedere i pericoli, anche intrinsechi e potenziali, che senza quello sguardo non potremmo vedere».
Il convegno ha visto l'intervento di Lorenzo Fantini, avvocato già dirigente del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, guru della sicurezza sul lavoro, tra le penne del decreto 81/2008, ovvero il Testo Unico per la Sicurezza del Lavoro, che ha affrontato il tema sia da un punto di vista normativo che comportamentale.
Cuore del convegno la testimonianza Honda con Alessandro Donatelli, responsabile della formazione, quale modello virtuoso per l'introduzione della figura dei safety coach. «I dirigenti di un'azienda - commenta Elisa Antonioni - non devono essere solo portatori di responsabilità ma che diventare coach della sicurezza. Abbiamo promosso giornate di formazione, con sopralluoghi negli stabilimenti Honda, per ragionare in termini di criticità, partendo dalla normativa, ma contestualizzandole per individuare concretamente dove possono annidarsi potenziali pericoli».
Il convegno che ha visto intervenire anche Domenico Sciarretta, presidente del Collegio dei Geometri di Pescara, Giuseppe Ciarcelluto, presidente nazionale Assidal, Vivietta Bellagamba segretario vicario Firas Spp, Alfonso Orfanelli, presidente Aidp Abruzzo e Molise, Corrado Palestini, Rspp Fater, gli autori Savino e Cucciniello, si è concluso con le letture teatrali a cura di Domenico Galasso, regista e attore.
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