Un finanziamento di 12 milioni di euro per creare 2 mila posti di lavoro. Si chiama Garanzia Lavoro ed è l’ultimo progetto in materia di occupazione presentato dalla Regione Abruzzo.
Per mezzo di due distinti avvisi pubblici, che attingono dalle risorse del Fondo Sociale Europeo, la Regione mette a disposizione un plafond complessivo di 11 milioni 970mila euro per nuove assunzioni di lavoratori a tempo indeterminato o per la trasformazione in contratti stabili di assunzioni a termine.
Ad illustrare i dettagli dei due avvisi sono stati il presidente vicario della Regione, Giovanni Lolli, e il direttore del Dipartimento sviluppo economico, Piergiorgio Tittarelli.
«Abbiamo scelto - ha sottolineato Lolli - di mettere tutte le risorse a nostra disposizione su iniziative che puntino al lavoro stabile, senza il quale diventa impossibile costruire il proprio progetto di vita. Già con Garanzia Over, che aveva un budget inferiore e scontava procedure più complesse, siamo riusciti a creare circa 1.500 nuovi posti di lavoro stabili. Con questa misura, quindi, crediamo sia possibile centrare l'obiettivo di 2mila nuovi occupati».
Il primo avviso riguarda il regime "de minimis" e ha una dotazione di 6 milioni 970mila euro, dei quali 2 milioni e 470mila euro riservati alle imprese che hanno sede operativa nell'area di crisi complessa Vibrata-Tronto Piceno. E' previsto un contributo di 8mila euro per ogni assunzione di uomini di età compresa tra 18 e 49 anni, che sale a 10mila euro per le donne e gli over 50.
Il secondo avviso, invece, è per il regime "in esenzione": la dotazione è di 5 milioni, dei quali 2 milioni e 30mila per le aziende dell'area di crisi complessa. I contributi sono gli stessi del de minimis.
Le istanze di finanziamento potranno essere presentate sulla piattaforma telematica della Regione a partire dal prossimo 10 dicembre e fino al primo aprile 2019. Sono previste procedure semplificate per la concessione dei fondi e anche la possibilità, previa sottoscrizione di polizza fideiussoria, dell'anticipazione del contributo.
A presentare le domande possono essere direttamente le aziende, oppure i Centri per l’impiego e le agenzie per il lavoro accreditate in Regione. Le imprese, inclusi associazioni, fondazioni e studi professionali, che vogliono usufruire dei contributi, devono essere in regola con la normativa in materia di aiuti di stato, di sicurezza e con il versamento di oneri contributivi e assicurativi.
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