Occhi puntati sull’Abruzzo per gli appassionati di cinema: le sale del cinema Multiplex Arca di Spoltore, infatti, il prossimo 12 marzo alle ore 20:45, ospiteranno l’anteprima del film “Nonostante”, scritto, diretto ed interpretato da Valerio Mastandrea.
La serata, che come da costume sarà condotta dal critico cinematografico Francesco Di Brigida, segnerà un altro capitolo dell’ormai storico ciclo “Eventi Arca”, che fin dal 2016 ha richiamato presso il Multiplex, oltre all’attrice locale Sara Serraiocco, attori e registi del calibro di Pierfrancesco Favino, Antonio Albanese, Claudio Santamaria, Riccardo Milani e Paola Cortellesi.
Con “Nonostante”, il cineasta laziale è tornato dietro la telecamera dopo 7 anni il suo primo film, “Ride”, ed ha scritto la sceneggiatura insieme al collega torinese Enrico Audenino, con cui aveva già collaborato in occasione della sua pellicola inaugurale. L’ultima fatica del regista capitolino è stata presentata come film d'apertura della sezione “Orizzonti” all’ottantunesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia dello scorso fine estate ed è intepretato, oltre che dal protagonista Mastandrea, da Dolores Fonzi, Lino Musella, Giorgio Montanini, Justin Alexander Korovkin, Barbara Ronchi, Luca Lionello e Laura Morante.
Il film è stato prodotto da Viola Prestieri e Valeria Golino per HT Film,Francesco Tatò e Oscar Glioti per Damocle, Moreno Zani e Malcom Pagani per Tenderstories con Rai Cinema, ed uscirà nelle sale il 27 marzo distribuito da BiM Distribuzione.
Il film inizia con un uomo che trascorre serenamente le sue giornate in ospedale, dove è ricoverato da diverso tempo, sebbene quella condizione gli sembra la migliore possibile per vivere la sua vita, lontano com’è da vincoli esterni, responsabilità e problemi di ogni genere. Questa tranquilla e tornante routine viene però bruscamente interrotta dall’arrivo di una nuova compagna di stanza, invece iraconda ed inquieta per il suo stato di degente e che è refrattaria a tutte le regole e soprattutto alle convenzioni sociali instauratesi tra i pazienti ed il personale dell’ospedale. La donna sembra essere disposta a lasciare il reparto anche se non completamente guarita, in quanto vuole tornare a vivere pienamente e lasciare quella situazione di quiescenza. L'uomo, sconvolto dalla volontà di riscatto della donna, inizia a riflettere sulla sua situazione, affrontando una presa di coscienza ed entrando nuovamente in contatto con le sue emozioni. Un’opera che pare segnalarsi per la tensione dialettica tra due poli divergenti, con particolare attenzione prestata alla componente emozionale dell’essere umano: solo i 140 minuti della pellicola completa potranno confermare o meno quanto ci è sembrato di poter ricavare.
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