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Ultimo atto per la prima edizione del MURAP Festival, con il cortometraggio “Χρώμα, Chróma”

Domani all'Auditorium Petruzzi la proiezione e alle 19,30 al Museo delle Genti, lo spettacolo “Bagno Borbonico”

A cura della redazione

Giunge a conclusione la prima edizione del MURAP Festival - Muri per l'Arte pubblica a Pescara - dedicato all'arte urbana promosso da Fondazione ARIA in collaborazione con il Comune di Pescara e che ha visto tra la fine di luglio e i primi giorni di agosto quattro street artists internazionali al lavoro in tre quartieri della Città.

Superata la fase dell'azione, con la realizzazione dei murali nelle tre aree della città, Golena sud, quartiere San Donato e quartiere Zanni, MURAP entra nella fase della riflessione. Sabato 2 ottobre alle ore 18, nell'Auditorium Petruzzi nell'ambito del festival sarà proiettato “Χρώμα, Chróma”, il cortometraggio del regista Dino Viani.

«L'appuntamento di sabato - spiega il direttore artistico del festival Alessandro Sonsini - è una fase importante quanto la precedente, perché il progetto non è mai stato pensato come un'operazione di decorazione della città, anche se lo strumento utilizzato, ovvero il Muralismo Urbano Contemporaneo, ha sicuramente a che fare con il tema dell'arte e quindi con il tema della bellezza. La sua principale finalità è legata alla ricerca di processi e di strumenti utilizzabili per trasformare in meglio la città, sia dal punto di vista fisico, sociale e sia dal punto di vista della crescita culturale. In questo processo di trasformazione abbiamo voluto riflettere su quanto l'idea di città, la sua memoria collettiva, il suo genius loci si siano arricchiti con la realizzazione di tali murali. Nel quartiere Zanni il murale ha prodotto anche la riqualificazione del giardino antistante abbandonato da decenni, facendolo diventare più grande e più bello. Attraverso il cortometraggio abbiamo voluto riassumere il senso profondo di questa operazione».

Durante la settimana di festival, Ericailcane e Bastardilla hanno riqualificato 11 piloni dell'asse attrezzato tra il ponte Risorgimento e il ponte D’Annunzio lungo la golena sud, raffigurando macrodettagli di uccelli d'acqua, martin pescatore, fratini e papere, a dimostrazione della forte connotazione di Pescara come ‘città d'acqua’. Per gli interventi sui quartieri Zanni e San Donato la scelta dei soggetti è stata affidata ai residenti stessi che hanno scelto personaggi simbolo. Antonello Macs, nel quartiere Zanni, sulla parete di un edificio di proprietà dell’Ater, ha realizzato il murale dedicato a Gianni Cordova, fondatore della LAAD. Alessandra Carloni, infine, ha riqualificato la facciata del Centro Polivalente Britti, di via Cesano a San Donato, raffigurando nel suo stile il parroco don Italo Febo e Fulvio Luciani, preside della scuola media Ugo Foscolo e ideatore della rivista Il Monitore.

« “Χρώμα, Chróma” è un film sul potere salvifico della bellezza che trasforma i non luoghi suburbani in spazi di aggregazione, condivisione, memoria - anticipa il regista Dino Viani -. Zanni, San Donato e i piloni dell'asse attrezzato sul lungo fiume, sono luoghi pasoliniani in cui è ancora possibile rintracciare l'identità, il volto, della creatura umana. Gli artisti, con le loro opere, fanno rivivere i protagonisti di quella storia minore che ha contribuito a cambiare e a migliorare la vita di questi quartieri e dei suoi abitanti».

Al termine della proiezione, alle 19,30, seguirà all'interno delle sale del Museo delle Genti la visita-spettacolo “Bagno Borbonico” messo in scena dalla compagnia Florian Metateatro. Nell’Ala Risorgimentale ovvero nel luogo reale del carcere Borbonico di Pescara prende vita e si svolge lo spettacolo. Un prigioniero in abiti d'epoca condurrà gli spettatori alla scoperta dell'esperienza del carcere creato dai Borboni all’interno della fortezza pescarese, dove vennero rinchiusi anche i patrioti arrestati nel corso delle repressioni dei moti rivoluzionari che condussero al Risorgimento ed all’Unità d’Italia.

«Questa performance è in qualche modo “risarcitoria” rispetto al danno ambientale e storico irreversibile che la costruzione dell'asse attrezzato ha prodotto nei confronti del Bagno Borbonico», aggiunge Sonsini. Testo e regia sono di Giulia Basel, con Umberto Marchesani. Ambiente sonoro Globster, ricerca storica Letizia Lizza, collaborazione organizzativa Emanuela D’Agostino e ideazione e progetto culturale del Museo del Risorgimento Ermanno De Pompeis.

Alla prima messa in scena dello spettacolo teatrale delle ore 19,30 seguirà una replica alle ore 21. Per prenotarsi è necessario inviare una mail a info@fondazionearia.it e attendere conferma. Per le limitazioni dovute al Covid 19 gli ingressi saranno contingentati (80 persone per l’Auditorium e 20 persone per il Bagno Borbonico per ciascun turno).

 

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