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Pane, olio e fave

Raccontiamo questo vegetale tipico di questa stagione

a cura di Pietro Campanaro

Tra le cose buone che porta la primavera ci sono sicuramente le fave fresche che consumate semplicemente con pane e olio sono, a mio parere, un piacere della vita, gastronomicamente parlando! Originarie dell'Asia Minore le fave (nome scientifico Vicia Faba L. o Faba Vulgaris) si sono ampiamente diffuse nelle nostre zone già in tempi più remoti e da sempre vengono utilizzate sia per l'alimentazione umana che per quella degli animali come foraggio proprio per le numerose proprietà nutrizionali. Le fave fresche hanno poche calorie, circa 60 per 100 grammi, molta acqua e fibre, pochi carboidrati e grassi e un giusto apporto proteico, sono inoltre ricche di minerali come potassio, magnesio, fosforo, calcio, rame, selenio e soprattutto ferro ad alta biodisponibilità che le rendono particolarmente utili in chi soffre di anemia sideropenica; contengono molta vitamina A, C ed E utili come antiossidanti, per proteggere le mucose e la pelle dalle prime esposizioni al sole, inoltre contengono molte vitamine del gruppo B e diversi importanti aminoacidi utili per i tessuti ed organi del corpo umano e tra questi anche l'aminoacido L-Dopa che aumenta la concentrazione di dopamina nel cervello che a sua volta migliora i sintomi della Malattia di Parkinson. Hanno un buon effetto drenante e diuretico e favoriscono la motilità e la regolarità dell'intestino e grazie alla fibra che contengono controllano l'assorbimento dei carboidrati a livello intestinale e quindi sono particolarmente indicate nelle diete dimagranti e in chi ha problemi di glicemia elevata. In alcuni soggetti predisposti le fave possono creare allergie alimentari quindi bisogna fare attenzione a non eccedere nel consumo mentre sono assolutamente bandite per chi soffre di favismo, una malattia genetica in cui manca un enzima nel sangue, per cui assumendole si rischia l'emolisi acuta con ittero che può mettere a repentaglio la vita stessa. Il quantitativo corretto di fave da consumare in un pasto è di circa 200-300 grammi, meglio se consumate a cena al posto di carne, pesce o formaggi ma sono ottime anche cotte per condire la pasta o frullate con crostini di pane. Sapete qual'è il modo migliore di mangiarle per me? Come vedevo fare da piccolo dai nonni! Un bel po' di “sellecchie” di fave appena raccolte al centro del tavolo, nel piatto un cucchiaino di sale, due fette di pane unte con l'olio e un bicchiere di buon vino rosso, si puliscono due tre “sellecchie” e si raccolgono nel piatto le fave pulite, si prende un chicco, si intinge nel sale, si mangia e a seguire un piccolo morso alla fetta di pane. Provare per credere!

 

I miei riferimenti: Dr. Pietro Campanaro

Medico-Chirurgo Nutrizionista, Specialista in Scienze dell’Alimentazione, Fitoterapeuta

info: 333.6898724; gruppo su Facebook: Nutraceutica e Fitomedicina

 
 

 

 
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