Lo stimato giornalista e scrittore teatino Stanislao Liberatore ha recentemente dato alle stampe la sua ultima fatica, il suo ottvao libro, “Ovunque sei. In viaggio verso le Insulae Diomedeae alla ricerca della verità sull’esilio di Giulia Minore” con la casa editrice silvarola Ianieri. Con la preziosa prefazione del saggista Giordano Bruno Guerri e l’interessante introduzione del sociologo Andrea Lombardinilo, Liberatore, già autore di numerose pubblicazioni riguardanti gastronomia e convivio nell’antica Roma, ha questa volta scelto di trattare un argomento che continua a far interrogare non solo affermati studiosi, ma anche comuni appassionati di letteratura e poesia, ossia la ragione per cui il poeta sulmonese Publio Ovidio Nasone, vissuto sotto l’imperatore Ottaviano Augusto nell’età aurea della letteratura latina e considerato uno dei massimi esponenti della poesia di tutti i tempi, sia stato mandato dal Caesar in esilio a Tomi (oggi Costanza, in Romania), una remota località sul Mar Nero.
Liberatore, dopo aver ricostruito in maniera esaustiva il contesto sociopolitico della Roma ottavianea, si concentra sulla figura di Giulia Minore, nipote del princeps, proponendo un originale rapporto di parentela tra il poeta sulmonese e la nobildonna. Minore, figlia segreta di Ovidio, può considerarsi a tutti gli effetti, una vera e propria indagine storico giornalistica che si propone di infondere nuova luce sulla vicenda umana di Ovidio, il cui mito continua ad esercitare l’interesse non solo di latinisti e studiosi di letteratura, ma anche di divulgatori ed appassionati del mondo classico, impegnati nell’esplorazione di zone d’ombra biografiche del passato. Un discorso tanto più valido per Ovidio, figura di primo piano dell’età augustea, descritta con l’habitus dell’arbiter elegantiae.
Stanislao Liberatore riversa in queste cento pagine non soltanto uno studio "matto e disperatissimo" ma una minuziosa, certosina ricerca, verifica e comparazione delle fonti storiche durata ben sedici anni. Certo, l'ipotesi che Giulia Minore (Julia Minor) possa essere la figlia segreta del Sulmonese è suggestiva ma, come dimostra con grande bravura e attenzione Liberatore, non infondata, ovvero basata sul nulla o, addirittura, scaturita dal "pettegolezzo" costruitosi nei secoli.
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