Terza edizione dell’Abba Day, l’evento targato Mercato del Pane

Torna l’Abba Day, l’evento del Mercato del Pane che celebra in Abruzzo l’arte della panificazione a tutto tondo.

Mercato del Pane è un progetto nato dal sodalizio tra i due fratelli, Luigi e Francesco Morsella, e il loro cugino, Pierpaolo De Felice, con l’idea di valorizzare il territorio d’Abruzzo attraverso la panificazione grazie a un lavoro fondato sulla ricerca e sul rapporto con la terra. 

I loro terreni si trovano a Turrivalignani e Abbateggio dove posseggono anche diverse coltivazioni in sinergia con gli agricoltori virtuosi del territorio che non ricorrono all’uso di trattamenti chimici. L’80% della farina usata proviene da questi campi, il restante 20% è comunque di provenienza italiana.

L’azienda che mette al centro del suo operato qualità, etica e professionalità, è situata a Turrivalignani e attualmente impiega più di 50 collaboratori. I punti vendita con il brand Mercato del Pane sono tre al momento: Pescara in Via Nicola Fabrizi, Montesilvano e San Silvestro.

Giunto alla terza edizione, l’Abba Day si è svolto, lo scorso 22 settembre ad Abbateggio e dintorni alla presenza di più di 50 persone tra collaboratori, organizzatori e ospiti, con l’obiettivo di lavorare sui valori aziendali e condividere esperienze di scambio e socialità.
 Per l’occasione i punti vendita e il forno hanno chiuso, mentre quest’ultimo si è trasformato nel luogo in cui confrontarsi, dare vita a nuove idee, generare valore.

Abbiamo intervistato Pierpaolo De Felice, Founder e Direttore commerciale dell’azienda che ci ha raccontato come è nata l’idea di questo progetto e come si è svolto l’Abba Day 2024.

Che cos'è l'Abba Day per voi e quale significato gli attribuite?

“Desideravamo riunire l'intera azienda e tutto il team in una giornata speciale e abbiamo inventato l'Abba Day. Questo evento rappresenta un'importante occasione di connessione e attenzione alle nostre risorse. È un momento per fare il punto della situazione, rafforzare lo spirito di squadra e promuovere l'unione. Nella nostra routine quotidiana, non sempre i colleghi hanno l'opportunità di conoscersi e lavorare insieme. Per questo, l'Abba Day è un'opportunità preziosa per incontrarsi, creare legami e consolidare il senso di appartenenza”.

In quanti eravate? Chi ha partecipato?

“All’evento, oltre a tutto il team di Mercato del pane che oggi conta una cinquantina di ragazzi, sono intervenuti anche alcuni founder di Breaders: Davide Longoni dell’omonimo panificio di Milano, Pasquale Polito di Forno Brisa e Roberto Notarnicola di Mamm. Gli abbiamo chiesto di raccontare la loro storia per ispirare i ragazzi con il loro percorso personale e imprenditoriale. In più abbiamo invitato anche qualche amico, famigliare e fornitore di fiducia, raggiungendo un totale di 130 persone circa”.

Qual era il tema di quest'anno? Cosa avete proposto in particolare?

“Ogni anno il tema della giornata è diverso. L'anno scorso, il focus era sui valori di Mercato del Pane, mentre quest'anno ci siamo concentrati sul concetto di mindset, per riflettere sull’importanza del lavoro per ciascuno di noi, sulla sua bellezza e sulle emozioni che ci restituisce”.

Come si è svolto il team building?

“La giornata è iniziata con una colazione a sorpresa preparata da noi, seguita da una plenaria di un'ora in cui abbiamo fatto il punto sull'anno passato e discusso gli obiettivi futuri. Al termine, ci siamo immersi in un workshop di gruppo, ideato per riflettere sull'importanza della contaminazione e della fiducia all'interno di un team e di un'azienda. Durante l'attività, i partecipanti sono stati suddivisi in più gruppi, ciascuno dei quali ha ricevuto una tela pre-disegnata. Ogni persona disponeva di un pennello e risorse di colore limitate. L'obiettivo del laboratorio era dunque sia colorare la propria tela che quella degli altri, permettendo agli altri di esprimere la loro creatività e avendo cura di non sprecare il colore, una risorsa preziosa, per dare vita a un'opera condivisa e collettiva. Il workshop, facilitato da Anna Di Girolamo, ha subito messo in luce i concetti di fiducia e contaminazione: i partecipanti hanno iniziato a scambiarsi le tele molto prima del previsto, dimostrando così quanto questi valori fossero percepiti in modo forte e naturale. Nel pomeriggio, ci siamo trasferiti nella nostra azienda agricola ad Abbateggio, dove abbiamo pranzato con un picnic all'aperto e partecipato a una sessione di drum circle guidata dal facilitatore musicale Stefano Baroni. Nonostante nessuno avesse esperienza nel mondo della musica, ognuno ha contribuito con il proprio strumento, lasciandosi orchestrare. Gli strumenti rappresentavano la diversità delle personalità presenti in azienda e la necessità di creare un team solido e allineato al fine di crescere insieme”.

Come è avvenuta la semina nei campi di Abbateggio?

“Abbiamo seminato il grano, gesto simbolico che facciamo ogni anno per prepararci all'autunno, la stagione della semina, e abbiamo intrapreso una passeggiata teatrale, accompagnati da Francesca D'Amico e dalla sua fedele fisarmonica. Durante il percorso, i partecipanti hanno condiviso riflessioni personali sul motivo per cui amano il proprio lavoro, facendo emergere prospettive diverse: chi per il riconoscimento, chi per il legame con il mondo artigiano, chi per il senso di appartenenza a un gruppo e a una filosofia comune”.

Come è terminata la giornata?

“All’imbrunire la serata si è trasformata in una festa con cena tipica abruzzese e musica italiana: un momento di svago per non dimenticarci di celebrare i traguardi raggiunti insieme”.