Instagram Facebook Youtube #abruzzoimpresa
AccediAccedi

Gli imprenditori pescaresi Verna apriranno una scuola orafa a Calascio per formare i giovani

Se n’è parlato al convegno a Santo Stefano di Sessanio che ha visto il “Cherubino”, gioiello creato dai maestri orafi, protagonista del dibattito

a cura della redazione

Dopo Rocca Calascio il “Cherubino”, gioiello di Calascio e della Baronia di Carapelle che da un quarto di secolo racconta storia e tradizioni dell’Abruzzo interno, ha fatto tappa nel bellissimo borgo di Santo Stefano di Sessanio. I maestri orafi pescaresi Fabio e Giampiero Verna, creatori di questo magnifico gioiello hanno voluto organizzare un incontro per parlare dell’arte orafa in Abruzzo e del suo futuro. Hanno partecipato al dibattito che si è svolto nella suggestiva cornice di Sextantio Albergo Diffuso: Ermanno De Pompeis, conservatore del Museo delle Genti d’Abruzzo, Gianfranco Marsibilio, presidente Ente Mostra dell’Artigianato Artistico di Guardiagrele e Giampiero Verna, maestro orafo e mecenate. Presente anche Annunziata Taraschi, antropologa e anima di Sextantio.

L’evento, organizzato dai fratelli Verna, è stato patrocinato dalla Fondazione Genti d’Abruzzo, dall’Ente Mostra dell’Artigianato Artistico di Guardiagrele, e da Sextantio Group.

Dopo il saluto del sindaco di Santo Stefano di Sessanio Fabio Santavicca, ha preso la parola Giampiero Verna che ha raccontato come è nata l’idea del “Cherubino” e le sue fasi di realizzazione. «Il Cherubino è stato pensato quasi 30 anni fa - ha detto Giampiero Verna- io e mio fratello Fabio volevamo racchiudere in un gioiello, forme e simboli identitari dell’Abruzzo interno, più nello specifico dell’antico borgo medievale di Calascio e dell’intero comprensorio di Campo Imperatore, la cosiddetta Baronia di Carapelle. Per realizzarlo abbiamo impiegato sette giorni di lavorazione interamente a mano, con strumenti di saldatura risalenti al 1700». E infatti il “Cherubino” viene realizzato soltanto a Calascio, dove i fratelli Verna hanno fondato nel 2005 il Museo del Gioiello, che ospita il loro laboratorio orafo, dotato di un gran numero di strumenti di lavoro risalenti al 1600 e 1700 ma ancora perfettamente funzionanti; una sala dedicata agli antichi abiti abruzzesi (alcuni dei quali erano presenti al convegno insieme alle varie versioni del “Cherubino”), tre sale che ospitano gioielli e amuleti tradizionali. Si tratta, insomma, di un vero e proprio centro d’arte e di tradizione orafa all’interno del quale le antiche tecniche orafe vengono salvaguardate dall’estinzione.

Il monile, ha una forma che ricorda quella di un gomitolo di lana in omaggio al merletto a tombolo abruzzese e al lavoro degli antichi cardatori. I suoi colori, invece, a seconda delle gemme incastonate nelle diverse versioni del “Cherubino”, rimandano a quelli dei fiori che crescono nella zona di Campo Imperatore: il cardo selvatico (blu), il croco (viola), l’adonis veralis (giallo), la saxigrafa italica (bianca). Un esemplare a parte del “Cherubino”, in oro bianco e diamanti, simboleggia un fiocco di neve, un elemento fortemente caratterizzante il paesaggio di questi luoghi.

Ma torniamo al dibattito. Dopo il racconto di Verna, ha preso la parola Ermanno De Pompeis che ha detto: «La meraviglia di questo gioiello va oltre il suo valore economico, il significato che custodisce è la cosa più preziosa per noi abruzzesi perché i fratelli Verna sono stati in grado di racchiudervi il racconto di un intero territorio, tra storia, arte e natura. La passione che mettono nel loro lavoro è la stessa che nutrono per questa regione e noi non possiamo che ringraziarli».

«I fratelli Fabio e Giampiero Verna –ha aggiunto Gianfranco Marsibilio- sono tra i pochissimi maestri orafi rimasti a lavorare con strumenti antichi, sono dei veri sognatori, ma la mia preoccupazione è che nel tempo queste botteghe possano chiudere. Bisogna puntare quindi sulla formazione delle scuole, trasmettere ai giovani questi mestieri che rischiano di scomparire. Faccio anche un appello alle Istituzioni, l’artigianato abruzzese diventi Patrimonio dell’Unesco».

Tra le tante attività, i fratelli Verna nel 2016 hanno aperto al pubblico anche una biblioteca del gioiello, lo spazio “Ars Eligii” (ospitato nell’atelier pescarese in Via Chieti), mossi dalla volontà di condividere con il pubblico gli oltre 4mila volumi, le decine di migliaia di documentari, disegni e schizzi di gioielli in loro possesso.

«Il Cherubino ha avuto molto seguito in questi anni– ha concluso Giampiero Verna – un regista ci ha addirittura proposto un cortometraggio sul nostro gioiello. E ancora un compositore ci ha chiesto di realizzare un’opera musicale, ma la cosa a cui teniamo molto al momento è la realizzazione di una scuola orafa a Calascio per insegnare questo antico mestiere ai giovani. La tradizione è importante ma bisogna sempre accostarla a nuove idee affinchè possa durare negli anni. Un altro progetto che intendiamo realizzare è un museo diffuso dove esporre tutti gli oggetti antichi che io e mio fratello abbiamo raccolto nella nostra vita in giro per l’Italia e per il mondo. I progetti sono tanti e importanti, ma io ci credo fortemente perché amo questa regione».

 

Continua a leggere in Focus...

Gran Sasso Active Gourmet, partito il viaggio alla scoperta del territorio

Promosso da Wolftour Discover Abruzzo e Vini d’Altura di Pendeche, il percorso di...

Continua a leggere...

Modacapelli shop, Pescara diventa leader dell’haircare in digitale

Fondata nel 2020 da Azzurra e Giammarco Ballone, in un quadriennio Modacapelli Shop è divenuta...

Continua a leggere...

Il Pastificio Cocco punta al mercato globale della pasta e promuove l'artigianalità abruzzese su Amazon

Il pastificio di Fara San Martino ha siglato una partnership con l’abruzzese 3PW, società...

Continua a leggere...
ABRUZZO IMPRESA è il portale online che racconta quotidianamente il mondo dell'imprenditoria abruzzese. Questa testata giornalistica nasce nel 2006 in versione cartacea con lo scopo di raccontare attraverso interviste e approfondimenti l'economia abruzzese. Il vero grande valore aggiunto di questa nuova scelta editoriale è la Web Tv di ABRUZZO IMPRESA che permette ad imprenditori e manager di esporre le loro storie. I canali Facebook, Instagram e Linkedin sono lo strumento di espansione del sito ufficiale che vede nell'ipertestualità una importante via di sviluppo.
Fabio De Vincentiis
Editore
Eleonora Lopes
Direttore Responsabile
Gianluigi Tiberi
Coordinatore web-tv
La Redazione