Sono trascorsi solo due mesi dall’apertura di Antica Pizzeria da Michele ed è già diventata un punto di riferimento per i pescaresi e non solo. Il tempio della pizza napoletana si trova sul lungomare Papa Giovanni XXIII, nella zona del porto turistico di Pescara. La pizzeria ha cominciato la sua storia nel 1870 con la famiglia Condurro che diede origine a una lunga tradizione di maestri pizzaioli, nel cuore del centro di Napoli e che oggi, attraverso un franchising, sta portando nel mondo la pizza napoletana con il Gruppo Michele in the world.
Alla gestione di Pescara ci sono Antonello Corciulo e Romolo Mennitti, che si sono occupati anche di altre aperture quali Firenze, Bologna, Trieste e prossimamente Varese e Perugia.
Antonello Corciulo, amministratore della "Pizzeria Da Michele-Pescara", 34 anni, commercialista e napoletano doc ci dice: “Per me, e parlo a nome di tutta la società che rappresento, è un onore oltre che un piacere aver aperto a Pescara. Nel piano di espansione della Pizzeria Da Michele, abbiamo pensato che Pescara rappresentasse una tappa obbligata per numerose motivazioni, in primis è una città che vive sul mare, che ha quindi una grande affinità con Napoli, e poi proprio come a Napoli i pescaresi sanno apprezzare la genuinità dei prodotti più semplici e tradizionali e la pizza ne è sicuramente il simbolo“.
Nella parte operativa e nell’avvio delle aperture Antonello è affiancato dal socio Romolo Mennitti, 34 anni, napoletano. Pizzaiolo da quando aveva 18 anni ci racconta: “Avevo un mia pizzeria, poi 10 anni fa ho iniziato a lavorare con Michele anche a Londra con Michele in the world. Successivamente mi sono occupato dell’avvio di Firenze. Dopo questa esperienza mi hanno proposto di entrare in una delle società che segue alcune aperture italiane e così ho iniziato questa nuova avventura anche qui a Pescara”.
“Parole d’ordine identità e tradizione, - continua Romolo- Ogni cliente che entra in una nostra pizzeria deve trovare lo stesso prodotto. Noi seguiamo tutte le indicazioni della casa madre a Napoli sia come menù che come ingredienti per la pizza e le farciture. L’impasto è a doppia lievitazione, lo lavoriamo la sera, lo facciamo riposare per almeno 15 ore e poi viene steso il giorno successivo. La casa madre ha un’accademia a Napoli che forma i pizzaioli, per ogni apertura alcuni vengono reclutati lì, altri li cerchiamo sul posto. Qui a Pescara attualmente sono impiegate in totale 20 persone”.
Location sicuramente azzeccata quella del porto, individuata da Corciulo, che è una zona in grande espansione e diventa molto movimentata durante l’estate. C’è anche un aneddoto simpatico per la scelta di Pescara tra le aperture: il primo a convincere Antonello è stato proprio il papà che ha studiato economia&commercio qui, una città che gli è rimasta nel cuore per vivacità e movimento. “Con grande soddisfazione, - continua Antonello Corciulo- posso affermare che la nostra scelta è stata più che indovinata, infatti sin da subito il popolo pescarese ci ha donato grande affetto e apprezzamenti ed è proprio da questa soddisfazione che traiamo ancora più voglia di proseguire bene così come stiamo facendo”.
Il locale al chiuso conta circa 100 coperti e si sviluppa su due piani, ma con la stagione estiva la pizzeria sfrutterà l’ampio spazio all’esterno, praticamente raddoppiando la sua capacità. Gli interni sono molto luminosi grazie alle vetrate che circondano l'intera sala e ripropongono il tema della sede storica di Napoli riadattata in chiave moderna.
La pizzeria è aperta tutti i giorni sia a pranzo che a cena e, come da tradizione napoletana, i clienti non possono prenotare. “Non cel’aspettavamo – ci racconta Romolo- ma a pranzo stiamo lavorando bene, i pescaresi si stanno abituando a questa alternativa del pranzo. In generale la risposta è stata ottima fin da subito, solo il sabato tra pranzo e cena sforniamo circa 700 pizze”.
Michele vende dal 1870 l’iconica pizza a ruota di carro, un prodotto semplice, popolare, nutriente e abbondante. La forma ricorda appunto quella di una ruota di carro, da cui deriva il nome. L'impasto è soffice e digeribile grazie alla lunga lievitazione. "La ruota di carro -continua Mennitti- nasce nelle pizzerie di quartiere, la sua dimensione era dovuta dal fatto che c’era povertà e una pizza così grande poteva sfamare più persone perché si potevano fare più spicchi.
“Noi teniamo alta la bandiera della tradizione - spiega Romolo- che non morirà mai portando Napoli nelle città dove apriamo ma con la nostra personalità. La nostra forza è proprio il binomio identità e tradizione. Per questo abbiamo codificato tutte le ricette dalla pizza ai fritti, tutti i prodotti sono standardizzati impostando le stesse quantità per ogni ricetta. Anche le materie prime selezionate sono di grande qualità. Per l’impasto usiamo: farina Caputo, lievito di birra, pomodoro Soleo e olio di semi di soia. La scelta di questo olio perché l’olio d’oliva potrebbe alterare i sapori, tutto deve essere in equilibro, dall’impasto alla farcitura, e per la cottura il forno a legna realizzato da una storica azienda napoletana”.
Il menù parte dalle pizze della casa madre di Napoli, ovvero margherita, marinara e cosacca, rigorosamente a ruota di carro, e si arricchisce di altre, tipiche della tradizione partenopea, come il la provola e pepe, il calzone ripieno al forno, la pizza fritta, la salsiccia e friarielli, la diavola e la bufalina. Tanti gli antipasti e i dolci della tradizione italiana per accompagnare il pasto.
Le pizzerie del Gruppo, in Italia e nel mondo hano sempre la stessa impostazione, a cambiare è solo la carta dei vini che segue il territorio che li ospita. Ed è sicuramente questo il segreto del loro successo. Inoltre Da Michele è presente in tutte le guide gastronomiche, Michelin, Gambero Rosso e 50 top pizza.
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