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“Siano politiche di stampo liberale a guidare l’economia italiana”

Idee e proposte per l’economia locale, perché da qui l’intera Italia punti ad una crescita annua del 2%. Il Centro Studi del Pensiero Liberale si presenta anche a Chieti

a cura della redazione

Strumenti di defiscalizzazione per le piccole e medie imprese e implementazione dei principi di economia liberale per la crescita e lo sviluppo del tessuto economico territoriale e della microimpresa, questi i temi al centro del convegno “Economia e Territorio, la libera iniziativa nel libero mercato” organizzato dalla territoriale provinciale di Chieti del Centro Studi del Pensiero liberale. Dopo L’Aquila, nasce con questo evento anche a Chieti il gruppo provinciale dell’associazione nazionale presieduta da Francesco Ferri e di cui una delle vice-presidenti nonché coordinatrice regionale per l’Abruzzo è l’aquilana Laura Tinari. Il Centro Studi è un incubatore di idee e proposte, che in un anno ha raccolto imprenditori, manager e professionisti, rappresentanti dell'Italia produttiva troppo spesso trascurati e che vogliono avanzare progetti concreti e prioritari per il futuro del Paese. Da sempre impegnati nell’associazionismo e nel terzo settore – molti di loro provengono dal mondo di Confindustria, soprattutto dal Movimento dei Giovani Imprenditori - intendono mettere il proprio impegno in un dialogo con le Istituzioni, locali e nazionali, animati dai principi e dai valori del pensiero liberale. 

Responsabile di questo nuovo gruppo è l’imprenditore teatino Manuel Pantalone. L’evento, svoltosi presso il Circolo degli Amici, ha fatto registrare una grande partecipazione di pubblico e ha visto intervenire tra i relatori, oltre agli organi locali del Centri Studi, Tinari e Pantalone, il già segretario Generale della Cisl e ora presidente della Fondazione “Silvio Spaventa”, Raffaele Bonanni, il presidente della Federazione dei Giovani Imprenditori e Professionisti delle province di Chieti e Pescara, Paolo De Cesare, il pro-rettore dell’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, Augusta Consorti, il consigliere regionale, Mauro Febbo, il già sottosegretario al Ministero dell’Industria, Giovanni Dell’Elce, il senatore Nazario Pagano, e il vice-presidente di Confindustria Chieti-Pescara, Federico De Cesare. A fare le conclusioni è stato proprio il presidente nazionale Francesco Ferri.

Tra gli obiettivi dell’iniziativa l’individuazione di concrete soluzioni da elaborare e adottare per favorire la crescita stimolando la competitività: “Occorre abbattere gli ostacoli alla competitività che spesso sono esterni all’impresa - afferma Manuel Pantalone -, bisogna migliorare il rapporto tra privati e pubblica amministrazione”. Per Laura Tinari “L’Abruzzo è una regione costituita da città piccole dove il tema della microeconomia e microimprenditoria nei centri centri storici è particolarmente sentito. Rianimare dei circuiti virtuosi di microeconomia in aree che, soprattutto in questo genere di realtà, soffrono è fondamentale perché esse possono costituire uno dei nuclei fondanti per la crescita dell’Italia intera”. Il tema della formazione delle risorse umane come imprescindibile valore aggiunto per un territorio è stato trattato dalla prof.ssa Augusta Consorti, mentre “Occorre ridare fiducia alla microimpresa partendo dalle attività commerciali – ha affermato Paolo De Cesare - chiunque apra un’attività in un locale sfitto da almeno tre anni dovrebbe avere delle esenzioni su Tari, Tasi e Cosap”. Per Raffaele Bonanni “puntare sulle aziende locali significa creare profitto sul territorio e aumentare l’occupazione”. Giovanni Dell’Elce si è soffermato sulla necessità di “una sburocratizzazione che non può più essere rimandata”. A fargli eco Francesco Ferri “l’Italia dovrebbe puntare ad una crescita del 2% raggiungibile solo attraverso politiche di stampo liberale, che aumentino nel breve periodo gli investimenti e l'imprenditorialità locale, come imprese di vicinato, recupero degli immobili sfitti nei centri città, patto di sviluppo del turismo, il valore artigiano con una legge su Artigianato 4.0 e le costruzioni come motore del Paese”. Il Senatore Pagano si è reso sin da subito disponibile ad un costante dialogo con il Centro Studi atto ad individuare “condivise e sostenibili politiche fiscali in grado di ridare fiducia e ossigeno alle economie locali”.

 

 

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