Da qualche anno sentiamo sempre più incombente la necessità di nutrirci di prodotti il più possibile sani e genuini: tali qualità, nella maggior parte, sono in possesso dei cibi a chilometro zero (o quasi), coltivati o curati con passione da mani esperte.
Per rispondere a queste esigenze, nell’autunno 2021 la CIA - Agricoltori Italiani ha aperto nella centralissima via Milano a Pescara il Mercato Contadino, luogo dove agricoltori, allevatori e contadini portano carne, salumi, olio EVO, vino, frutta, verdura, legumi e cereali, con positive ricadute economiche sulle piccole e medie aziende agricole. In questa maniera, anche a Pescara, principale centro urbano e metropolitano d'Abruzzo, gli abitanti hanno la possibilità di acquistare prodotti locali, esattamente come avviene nei mercati dei centri minori.
Il Mercato è altresì solito organizzare eventi e degustazioni per promuovere la valorizzazione o addirittura la riscoperta degli antichi sapori nostrani. Tra gli ultimi eventi organizzati da Il Mercato Contadino, la degustazione a cura di Luigi Di Lello, storico produttore di ventricina e fondatore dell’azienda Il Tratturo con suo fratello Antonio, che si è svolta lo scorso 9 novembre. La degustazione ha messo al centro due prosciutti abruzzesi da lui realizzati: Luigi ha fatto assaggiare ai presenti il prosciutto di suino nero razza Pelatella 40 mesi di stagionatura e il prosciutto di suino rosa stagionato oltre 24 mesi.
Il primo è un vero e proprio progetto di recupero della più antica ricetta del classico prosciutto abruzzese in chiave più innovativa. “L'Accademia della Ventricina negli anni passati, -ha detto Di Lello- dopo aver contribuito in maniera determinante al rilancio della Ventricina del Vastese, ha iniziato tre anni fa il percorso per la riscoperta del Prosciutto d'Abruzzo. Dopo 36 mesi abbiamo i primi risultati”. Quello che Di Lello ha voluto dimostrare è che nonostante il primo prosciutto fosse di razza pregiata e il secondo il classico suino rosa, con un buon processo di stagionatura e alcune accortezze nella lavorazione, si possono comunque realizzare buoni prosciutti. “Ovviamente il primo prosciutto –ha spiegato Luigi- è sicuramente migliore al gusto e più pregiato”.
Entrambi i prosciutti sono a marchio Accademia della Ventricina e realizzati da Il Tratturo.
Obiettivo di Di Lello, è creare un progetto di recupero delle più antiche ricette per la lavorazione dei prosciutti abruzzesi. Quello di Pelatella ne è il risultato. “Mi sono avvicinato a dei professionisti –ha aggiunto- che avevano l’interesse di difendere le antiche lavorazioni di prosciutto”.
I maiali di suino nero provengono dall’allevatore Alessandro Ruscitto di Petrella Tifernina (CB). “Per la stuccatura mi sono affidato –ha concluso il produttore- alle nozioni degli anziani che realizzavano i tradizionali prosciutti. Per avere un buon prosciutto bisogna aprire un po’ la carne, scoprendo leggermente la cotica, in modo da far evaporare l’acqua”.
Il risultato è un prodotto che ricorda i prosciutti di una volta, quelli fatti dai nostri nonni, ma con un tocco di eleganza in più.
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