“Se puoi sognarlo, puoi farlo” e ogni sogno, quando diventa realtà, genera altri sogni, fino a dar vita ad una magia. È quello che è accaduto all'Istituto Agrario Zoli di Atri, che prima ha sognato una cantina, poi un buon vino, poi un'etichetta.
Dopo vari rallentamenti dovuti alle contingenze, in autunno, finalmente, è stata inaugurata la cantina, con la sua prima produzione: pochi litri di un Montepulciano. “Preziosissimo” per le certificate qualità di gusto e organolettiche, ma anche, soprattutto, per l'amore e l'entusiasmo che i ragazzi hanno riversato nel “loro” vino, desiderato e atteso da anni. L’etichetta di un vino così doveva avere anch'essa “un'anima” e così è nata la prima edizione del concorso “In Vino Creativitas”, rivolto agli alunni e alle alunne della scuola secondaria di secondo grado e delle classi seconde e terze della scuola secondaria di primo grado, in forma individuale o associata, per creare il nome del vino e il simbolo da utilizzare nell’etichetta.
La commissione artistica ha vantato la presenza di Flaviano Celaschi, Professore di design all'Università di Bologna; Gabriella Monaco, copy e graphic designer; Simone Binelli, titolare dell'azienda agricola Ausonia; Gianni Dezio, chef e titolare della gastrobottega “Più Tosto”; Giorgia Brandimarte, Presidente dell'associazione culturale “Viva la vite”.
La risposta del territorio è stata grandiosa: 66 proposte, di cui tutti i giurati hanno sottolineato l'alta qualità creativa. Nell'impossibilità di premiarle tutte, ma con il desiderio di dare il giusto rilievo a ciascuna “anima” racchiusa in esse, ha trovato spunto una nuova realtà, che prenderà forma a marzo: allestire una mostra presso le scuderie del palazzo ducale con tutte le opere in originale. La proclamazione del primo classificato si è svolta in diretta sui canali social dello Zoli, a cui hanno partecipato con i membri della commissione da varie parti d’Italia e i concorrenti dall’Abruzzo.
Il vino si fregerà del nome e dell'idea grafica proposti dalle alunne Gloria Di Sante e Giada Verbenna dell'I.C. di Collecorvino (Pe), seguite dalla Professoressa Splendora Cameli. Si chiamerà “La Bolgia”. La motivazione della Commissione alla scelta è stata la seguente: “Per l'uso vivace e nel contempo colto del naming, giovanile, originale e legato al territorio con riferimento alle bolge dantesche (i calanchi). Il naming ben coniuga tutte le caratteristiche del primo vino rosso dello Zoli. La proposta grafica rimanda alla vitalità e all'allegria, tipica dei giovani adolescenti, autori di questo vino”.
Menzioni speciali sono state rivolte alle opere di Angelo Alessandro Di Vito, del Liceo Artistico MIBE di Pescara; di Luisa Continenza, dell'I.C. Giovanni XXIII di Pineto; di Roberta D'Ambrosio dell'ITA Zoli e, come fuori concorso, di Daira Di Nardo Di Maio, dell'ITA Zoli.
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