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Il Cammino del Gran Sasso, la cultura si mescola alla natura e ai sapori

Si è svolto da domenica 14 maggio a giovedi 18 il percorso nato dalla cooperazione di albergatori, ristoratori ed imprenditori di numerosi comuni della provincia dell’Aquila

A cura di Davide De Vincentiis

Si è concluso giovedì 18 maggio il Cammino del Gran Sasso, percorso di sessantuno chilometri in cinque tappe attraverso gli affascinanti paesaggi del versante aquilano del Gran Sasso e dei suoi borghi, a cui hanno partecipato bloggers, giornalisti, influencers e content creators. L’evento è stato organizzato da una decina di imprenditori locali, i quali hanno iniziato nel 2021 un partenariato, che consta anche dell’appoggio del Gal Gran Sasso e dei comuni di Barisciano, Santo Stefano di Sessanio, Calascio, Castel del Monte e L’Aquila, avente l’obiettivo di valorizzare turisticamente la più alta vetta appenninica, rilanciando lo sviluppo di tutto il comprensorio non solo nei tradizionali periodi invernali e agostani, ma per tutti i dodici mesi dell’anno. Tale partnership è composta da quattro albergatori, quattro ristoratori, un'associazione di guide di montagna, un'associazione di guide turistiche e una testata giornalistica specializzata in enogastronomia, turismo e territorio, che portano esperienza, competenza e passione per il loro territorio.

Il progetto mira a costruire una rete di sentieri che colleghi la piana di Campo Imperatore, hub turistico, con i comuni della storica Baronia di Carapelle, costruendo un collegamento tematico, oltre che fisico, tra le più caratteristiche aree della zona, da conoscere anche tramite uno specifico brand, che sistematizzi tutto ciò che il luogo offre in termini storiche, culturali, artistiche e di costumi, avvalendosi della collaborazione di stimati storici dell'arte ed antropologi.

Il percorso, studiato con l’ausilio della cartografia, su cui si è svolto l’evento ha avuto un'andatura ad anello: la prima tappa, che ha avuto luogo domenica 14 maggio, è partita da Fonte Cerreto, dove si trova la funivia del Gran Sasso, per arrivare, attraversato il suggestivo Canyon dello Scoppatauro, già set di numerosi celebri film e che nell’occasione ha ospitato un cinetrekking sul tema, a Castel del Monte, presso l’Albergo Parco Gran Sasso.

Nella seconda tappa, invece, tenutasi il giorno seguente, i trekkers, accompagnati come nella prima giornata dal presidente del Cammino Federico Ciocca, sono partiti da Castel del Monte e dopo il pranzo al sacco in alta quota sul Colle delle Battaglie, hanno partecipato alla degustazione guidata del Grana di pecora “Gran Sasso” e di altri prodotti locali che si è svolta nel ristorante “La Taberna Imperiale” di Rocca Calascio: il “Gran Sasso” nasce nelle grotte ai piedi del castello di Rocca Calascio, dove nel 2011 Gianni Faieta e suo figlio Federico iniziano ad affinare forme di questo formaggio a pasta dura e di stagionatura a 30 mesi, lanciando l’innovativa tecnica della lavorazione mediante il latte crudo di pecora. Negli ultimi anni è stato lanciato anche il Gran Sasso Cynara, identico al prodotto madre per luogo di affinamento, tecnica e tempi di stagionatura ma differente per la cagliata, realizzata attraverso il cardo selvatico, oltre che per la minor piccantezza. Oltre al “Gran Sasso”, sono degustati anche la Lenticchia di Santo Stefano di Sessanio, antica e saporita pietanza, ideale da gustare in una zuppa; il formaggio pecorino Canestrato di Castel Del Monte, prodotto a lunga stagionatura con latte crudo non pastorizzato al quale vengono aggiunti caglio e sale e dal 2004 presidio Slow Food; lo yogurt di montagna Ju-Yò, prodotto utilizzando esclusivamente attraverso latte locale e fermenti, senza l’aggiunta di alcun additivo; il prodotto dell’azienda zootecnica Gran Sasso C’eralatte, che si contraddistingue per i peculiari profumi e sapori dovuti al post-stagionatura nell’involucro di cera d’api; il suino nero d’Abruzzo, rilanciato in Abruzzo dall’Azienda agricola Alessandro Pelini, maiale allevato all’aperto con metodi naturali e che si caratterizza per lo speciale sapore. A narrare di queste straordinarie eccellenze sono stati gli stessi produttori: Manuela Tripodi della Gran Sasso, Marinella Della Rovere, moglie di Alessandro Pelini, che ha riportato l'allevamento del maiale nero in Abruzzo, lo stesso Federico Faieta ed Ettore Ciarrocca, coltivatore di lenticchie. Hanno portato i saluti il sindaco di Calascio Paolo Baldi, il sindaco di Navelli ed il presidente del Gal Gran Sasso-Velino Paolo Federico.

Dopo la cena presso lo stesso locale, i partecipanti hanno pernottato nelle strutture del borgo.

Nella mattinata della terza giornata, guidati da Elena Brizzi, i partecipanti hanno visitato la maestosa Rocca di Calascio, per poi procedere verso Santo Stefano di Sessanio, recandosi alla medievale Torre Medicea per poi assistere ai laboratori della lana curati da Valeria Gallese e cenare presso il B&B “Le Bifore e la Luna”.

Mercoledì 17 maggio, accompagnati nuovamente da Federico Ciocca, i camminatori hanno raggiunto il Lago delle Locce, sito a 2220 metri, dove hanno potuto osservare le coltivazioni locali e le erbe autoctone, per poi pernottare presso l’Albergo Monte Selva di Barisciano.

Infine, giovedì 18 maggio, i partecipanti al cammino sono tornati da Barisciano a Fonte Cerreto attraverso le pendici del Monte Ruzza e il rifugio di Monte Cristo.

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