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Cina, Vietnam E Myanmar, una Nuova Via della Seta per l’Abruzzo

Parlare della nuova Via della Seta in un grande progetto che coinvolge Cina, Vienam e Myanmar era l’obiettivo dell’incontro organizzato nei giorni scorsi dal Centro Estero Abruzzo

a cura della redazione

Cina, Myanmar e Vietnam costituiscono tre paesi importanti per il mercato italiano: verso il primo viaggiano 13 miliardi di euro di movimenti; verso il secondo l’Italia segna un export di 270 milioni di euro, consistente soprattutto in macchinari; mentre 400 i milioni vanno verso il Vietnam, basati anche qui su macchinari e pellame. Numeri, quelli del Vietnam e del Myanmar destinati a crescere: quest’ultimo rappresenta anche il naturale sbocco cinese verso l’Europa e gli Stati Uniti.

In una sala gremita di imprese, in un incontro dedicato a unaNuova Via della Seta per l’Abruzzo sono intervenuti, oltre al padrone di casa Lido Legnini, presidente del Centro Estero Abruzzo, e Mauro Febbo, assessore alle Attività produttive della Regione Abruzzo, Myint Naung, ambasciatore della Repubblica dell’Unione del Myanmar in Italia, Nguyen Duc Thanh, consigliere Commerciale d’Ambasciata per il Vietnam, e Carlo D’Andrea, vice-presidente dell’Unione Europea in Cina.

“Con la Regione Abruzzo stiamo mettendo in piedi diverse iniziative con la vocazione per l’internazionalizzazione. - Ha esordito il presidente del Centro Estero Abruzzo Legnini - Tra queste, a livello nazionale, rientra la partecipazione alla “Nuova Via della Seta” per la connessione infrastrutturale di 3 continenti del valore di oltre mille miliardi di dollari e che, oggi, conta 152 paesi. Le tre economie di Cina, Vietnam e Myanmar valgono insieme 14 miliardi di euro: a fare da padrone la Cina che vedrà, in un futuro molto prossimo, l’abbattimento del ben 95% dei dazi doganali aprendo ulteriori prospettive all’Italia. L’incontro di oggi rappresenta il primo step per un’iniziativa più ampia che coinvolgerà, a novembre, le aziende abruzzesi del food and beverage”.

E quando si parla di export, verso la Cina e non solo, il settore trainante è, sicuramente, rappresentato dall’agroalimentare. Viaggiano alla grande aziende come la De Cecco, presente in ogni angolo di Shangai come sottolinea Carlo D’Andrea, e la Valagro che è, invece, leader nella produzione e commercializzazione di biostimolanti e specialità nutrizionali. Altri settori in forte ascesa sono: l’automotive, la farmaceutica (che in generale registra una crescita delle esportazioni del 42%), il fashion. Anche il green mostra delle aperture non indifferenti, tenuto conto che, come ha sottolineato D’Andrea, la leadership cinese intende migliorare la propria produzione.

Per la Regione, partner fondamentale del Centro Estero per la realizzazione di un servizio univoco ed efficiente per l’internazionalizzazione delle imprese, l’assessore Febbo ha dichiarato “Con il progetto Export 2.0, l’Abruzzo ha fatto passi da gigante, soprattutto nel settore del’automotive e del farmaceutico. L’obiettivo congiunto dovrebbe essere quello di intercettare nuove ed interessanti iniziative, promosse dall’Ice, e che abbiano a cuore la formazione delle imprese”.

Oltre la Cina, sono importanti per il mercato italiano il Myanmar ed il Vietnam: verso il primo paese, l’Italia segna un export di 270 milioni di euro, consistente soprattutto in macchinari; 400 i milioni che viaggiano verso il Vietnam, basati anche qui su macchinari e pellame; 13 miliardi di euro i movimenti invece verso la Cina. Numeri, quelli del Vietnam e del Myanmar che sono destinati a crescere: quest’ultimo rappresenta il naturale sbocco cinese verso l’Europa e gli Stati Uniti.

 

FOCUS PAESI

Cina - A marzo il Governo Italiano ha formalizzato 29 accordi bilaterali con la Cina del valoredi almeno 7 miliardi di euro legati al progetto“One Belt, One Road (la Nuova Via della Seta)”ed è il primo Paese del G7ad averlo fatto.

Vietnam - Dal 2018 è in vigore un accordo di libero scambio (Free Trade Agreement – FTA) tra l’Unione Europea ed il Vietnam che determinerà l’abolizione graduale del 99% dei dazi doganali in dieci anni, con un primo azzeramento del 65% dei dazi già attuato al momento della firma dell’accordo. Rientrano in questa prima quota i prodotti tessili e gran parte dei prodotti chimici, mentre vini e bevande alcoliche, prodotti farmaceutici e componenti per automobili saranno gradualmente detassate entro il 2025. Le imprese dell’Unione Europea possono, inoltre, accedere al mercato degli appalti pubblici ed è incentivato l’investimento bilaterale in settori chiave come quelli degli alimenti, dei concimi e dei materiali da costruzione.

Myammar - La Birmania importa dall’Italia principalmente motori e componenti meccanici (27%) oltre che tessuti e pellame (19%) mentre il comparto alimentare vale circa il 2,5% del totale. L’Unione Europa sta prodigando grandi sforzi per aprire un dialogo con il Myanmar in favore della tutela dei diritti umani e l’embargo sulla vendita di armi imposto dall’UE deve essere inteso in tal senso.

 

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