Brioni, nell’ambito dell’incontro svoltosi ieripresso il Ministero dello Sviluppo Economico, alla presenza dei rappresentati del Ministero del Lavoro, della Regione Abruzzo, della Regione Lombardia e delle Segreterie Nazionali e Territoriali delle sigle sindacali rappresentate in Azienda, ha presentato le linee guida strategiche e le attività operative alla base del nuovo Piano Industriale per il periodo 2021-2025.
Il nuovo Piano punta su uno sviluppo del brand negli accessori e in nuove categorie di prodotto, con focus nel leisurewear high-end per allargare la base clienti e le occasioni di consumo, mantenendo il forte posizionamento nell’eccellenza produttiva 100% italiana e nell’esclusività, in linea con il DNA di Brioni, icona del «Made In Italy» nel mondo, grazie anche al Gruppo Kering che continua a supportare fortemente la crescita del marchio.
Il Piano prevede, inoltre, un’ottimizzazione degli investimenti in comunicazione e dei canali distributivi, una razionalizzazione dei costi di struttura e una riorganizzazione della matrice produttiva per riportare Brioni a livelli di efficienza e redditività sostenibili nel lungo periodo.
Il Piano deve, infatti, tener conto della profonda trasformazione subita nel corso degli ultimi anni dal mercato dell’abbigliamento formale maschile di fascia alta[1], aggravata dalla situazione pandemica in corso. Tale scenario determina per tutti i player del settore il permanere di un eccesso di capacità produttiva e un insostenibile squilibrio nei costi industriali.
Alla luce di tali fattori, quindi, la tutela di Brioni e del suo futuro in Italia dipende dalla capacità di rendere stabilmente più agile la sua struttura, sempre nel pieno rispetto dell’altissima qualità della produzione, eccellenza italiana a livello mondiale.
Pertanto, Brioni si trova costretta ad intraprendere un duraturo e improrogabile percorso di interventi di razionalizzazione dei costi e di ridimensionamento dei siti produttivi di Penne (Pescara), Montebello di Bertona (Pescara) e Civitella Casanova (Pescara), che attualmente possono contare su un organico di oltre 1.000 lavoratori, con l’obiettivo di mettere in atto tutte le azioni necessarie per il rilancio e lo sviluppo del brand.
Brioni intende naturalmente mettere a disposizione delle risorse coinvolte, attualmente stimate fino ad un massimo di circa 320 lavoratori tra diretti ed indiretti di produzione, ogni più opportuno strumento per ridurre, quanto più possibile, il conseguente impatto sociale, comprese misure per il reimpiego.
Alla luce di tale sofferta decisione, Brioni conferma la propria ferma intenzione di non voler procedere in via unilaterale, ma anzi in una logica di confronto costruttivo e di dialogo con le Organizzazioni Sindacali e con tutte le parti, al fine di poter mettere in atto tutte le azioni necessarie per la difesa e il rafforzamento del marchio che rappresenta e deve continuare a rappresentare un vanto dell’expertise italiana nel mondo.
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