Con la Primavera, parte la "caccia" agli asparagi

Tra le cose belle e divertenti dell'esser cresciuto in campagna c'era la “caccia” agli asparagi selvatici che proprio tra aprile e maggio raggiungeva il suo momento più vivace, finiti i compiti spesso nel pomeriggio ci si riuniva in piccoli gruppetti e cominciava la caccia nella speranza di portare a casa il “mazzetto” più grande per dimostrare agli altri di essere il cacciatore più abile di tutti! Ognuno di noi aveva il suo posto segreto dove andarli a cercare e poi con il bottino, tornati a casa, la mamma o la nonna preparavano la più buona delle frittate oppure venivano avvolti con fette di prosciutto o pancetta e cotti al forno. Che sapori e che profumi! Noi neanche lo sapevamo ma, come per tanti alimenti di stagione, stavamo assumendo dei veri e propri tesoretti di utili nutrienti per l'organismo.

L'Asparago selvatico (nome scientifico Asparagus acutifolius) è una piccola pianta sempreverde cespugliosa caratteristica della macchia mediterranea, spesso utilizzata anche a scopo ornamentale, i cui germogli alti e stretti si raccolgono in primavera. Esiste anche l'Asparago comune o coltivato (nome scientifico Asparagus officinalis L.) i cui germogli sono più corti e larghi, che solitamente troviamo in commercio in diverse varietà tra cui quello bianco, quello verde, quello rosa e quello violetto. Gli asparagi fanno parte della più grande famiglia delle Liliacee che comprende anche aglio e cipolla di cui condivide alcune caratteristiche. Gli asparagi, come tutti i germogli, sono ricchissimi di tante sostanze tra cui minerali come magnesio, potassio, fosforo, calcio e manganese, sono poveri di sodio per cui possono essere utilizzati anche da chi soffre di ipertensione, contengono buone dosi di vitamina A, C ed E, vitamine del gruppo B e anche di acido folico, contengono Rutina molto utile per la fragilità dei capillari, hanno un buon effetto diuretico, drenante e detossicante grazie all'Asparagina e spesso dopo averli consumati si percepisce un caratteristico odore forte delle urine dovuto ad alcuni metaboliti della degradazione di molecole contenenti zolfo ad azione antisettica e disinfettante del sistema urinario. Gli asparagi sono anche molto ricchi di purine che possono aumentare i livelli sanguigni di acido urico per cui sono sconsigliati per chi soffre di acidi urici elevati, gotta o calcolosi renale. Insomma un altro piccolo capolavoro che la natura ci offre per tenere il nostro organismo sempre al top e poi volete mettere un risottino agli asparagi selvatici accompagnato da un buon Montepulciano d'Abruzzo?

Foto tratta da www.melarossa.it

I miei riferimenti: Dr. Pietro Campanaro

Medico-Chirurgo Nutrizionista, Specialista in Scienze dell’Alimentazione, Fitoterapeuta

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