Il vino è rosa, il libro di Giulia e Luigi Cataldi Madonna

Una sala affollatissima all’Aurum di Pescara ha accolto lo scorso martedì la presentazione del libro “Il vino è rosa” a cura di Giulia e Luigi Cataldi Madonna. Papà e figlia, a capo della storica cantina di Ofena che porta il loro nome, hanno fatto il sold out come si suol dire.

Il libro è stato pubblicato dalla neonata casa editrice TOPIC ideata dal giornalista Marco Bolasco, (pp. 208, € 25) che non è voluto mancare alla presentazione.

Accanto a Giulia, il prof. Luigi era seduto in prima fila, moderati dal giornalista Giorgio D’Orazio, erano presenti anche il giornalista abruzzese Massimo Di Cintio, già curatore di diverse guide e libri sull’universo dei vini rosa; il presidente del comitato tecnico del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo, Nicola Dragani, i sommelier Pascal Tinari del ristorante di famiglia Villa Maiella di Guardiagrele (CH) e Gianni Sinesi del Casadonna Reale di Castel di Sangro (AQ).

Attraverso una raffinata analisi storica, artistica, linguistica e culturale, il libro racconta di come, fin dalle sue origini, il vino (da uve rosse) nasca in realtà rosa.

“In Italia il vino rosa arranca anche perché non ha un nome azzeccato – scrivono gli autori- Non è rosato, né tanto meno rosé, ma è semplicemente rosa perché è questo il nome del suo colore. Usare questo termine per designare tutti i vini rosa significa valorizzare tutte le espressioni territoriali della produzione rosa italiana, dando loro un nome generale, appunto il rosa, che contiene tutte le altre denominazioni specifiche”.

La Cataldi Madonna produce vino dal 1920, oggi a gestire questa storica realtà è Giulia, quarta generazione della famiglia dalle nobili origini. L’azienda si trova ad Ofena, è composta da circa 30 ettari vitati esclusivamente con vitigni autoctoni quali Montepulciano d’Abruzzo, Pecorino e Trebbiano, tutti situati nel comune di Ofena fra i 320 e i 440 metri di altitudine. 

La parola è andata subito alla sorridente Giulia che ha raccontato come il libro abbia preso spunto dalla sua tesi di laurea dal titolo “Cataldino, un rosato integrale”, da qui l’idea di scrivere il libro a quattro mani con il papà. “Nel 2018, mio padre è stato fondatore di Rosa Autoctono, - ha detto Giulia- un consorzio di secondo livello al quale partecipano tutti i più importanti consorzi del rosato: Bardolino, Valtenesi, Salento e via dicendo. Questo è un punto di partenza importante e spero che il progetto non vada a sfiammare”. 

“Bisogna resettare il nostro comportamento rispetto al vino rosa. – ha concluso la produttrice-. Da qui oggi parte una piccola rivoluzione che sono sicura darà forza e vigore a questo vino. La strada è ovviamente ancora lunga ma è necessario crederci e questo lo dico anche ai miei amici produttori che oggi sono presenti qui così numerosi e che ringrazio. Bere rosa potrebbe anche essere il segno di una nuova mentalità in formazione”.