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Filippo De Laurentiis, parte da Pescara il nuovo brand di maglieria di lusso

Creato da Filippo Ferrante con il papà Carmine da sempre nel mondo della maglieria, il brand mette qualità e stile al primo posto. Da pochi mesi l’azienda ha aperto anche uno show room a Milano

di Eleonora Lopes

Passione, tanto lavoro e una visione molto chiara, è così che nasce la Ferrante Brands srl, maglificio che si trova nella zona industriale di Pescara.

L’azienda prende forma nel 2010 da un’idea di Carmine Ferrante, da sempre nel mondo della maglieria con la sua famiglia, oggi appartengono al gruppo le label Saint Moritz e Filippo De Laurentiis.

Ma facciamo un passo indietro, a raccontarci la storia è Filippo Ferrante, figlio di Carmine, oggi a capo dell’azienda insieme al papà. Filippo, classe 1984, nasce a Ortona, cresce a Pescara, si laurea in Ingegneria Gestionale a Bologna con il massimo dei voti. È sposato con Valeria che fa l’avvocato. “Dopo la laurea – ci racconta Filippo – avevo in programma di andare a Milano e lavorare per qualche società finanziaria, in quell’anno mio padre decise di lasciare la storica azienda di famiglia e iniziare un’attività tua sua. Scelsi di sostenerlo. Nel 2010 apre la Ferrante Brands srl, un maglificio con prodotti da uomo”.

Da questo momento Filippo ancora giovannismo si catapulta nell’azienda di famiglia cercando di carpirne tutti i segreti. “Il fast fashion – spiega l’imprenditore- stava dilagando e capii da subito che ci saremmo dovuti posizionare nel lusso, con capi esclusivi. Nasce così nel 2014 lo spin-off di Ferrante Brands: Filippo De Laurentiis. Il mio nome unito al cognome di mia mamma funzionarono da subito, facevano pensare all’Italia e quindi al made in Italy”.

Filippo corre su e giù per l’ltalia alla ricerca dei migliori filati per ottenere il miglior prodotto. “Quello che volevo – continua Ferrante- era realizzare un capo italiano, di grandissima qualità e nell’aspetto essenziale. Seguo molto la filosofia Zen, è un riferimento anche per la mia vita, e l’essenzialismo che ne è al centro l’ho voluto trasferire nella linea delle mie produzioni. Le nostre maglie comunicano uno stile preciso. Le trame sono originali e ricercate e si adattano agli uomini casual ma sempre con un tocco elegante. Ho iniziato a fare una grande ricerca sui filati, selezionando solo i migliori e mixandoli tra di loro. Ho trovato così una mia identità, ho creato in primis prodotti che piacessero a me. Il nome italianissimo più questo stile essenziale è stata la chiave di crescita. I rappresentanti ci seguivano e il brand cominciò a crescere”.

La collaborazione con varie filature e tintorie locali consente all'azienda di impiegare filati ad hoc, mescolando fibre classiche con altre meno tradizionali, senza mai trascurare la sostenibilità ambientale delle sostanze impiegate. “La maglieria è tecnica pura. Oggi dopo anni di prove – continua- collaboriamo con aziende quasi tutte abruzzesi, molte delle quali lavorano solo per noi e hanno investito con macchinari mirati per il nostro brand. In questo modo abbiamo creato anche un buon indotto lavorativo”.

Nella nuova azienda, oltre a papà Carmine e Filippo, c’è anche la sorella Maria, di 32 anni che si occupa della parte commerciale.

“Mia mamma ha lavorato in banca e ci supporta nella parte finanziaria. – racconta Filippo- La nostra è un’azienda di famiglia, di 14 dipendenti circa, abbiamo fatto tanti sacrifici, tante volte i primi anni ho pensato di mollare, ma oggi sono soddisfatto. Lavorare in famiglia non è semplice, spesso ci sono discussioni ma sono lo stimolo e il motore principale che ti fanno amare questo lavoro”.

La produzione oggi è di circa 250mila capi l’anno, per un fatturato nel 2022 di circa 12 milioni di euro. La maggior parte della produzione va all’estero: Usa, Giappone, Germania, Svizzera e Benelux.

“Io faccio un po’ tutto, - spiega l’imprenditore- ma seguo anche la parte della produzione, sono molto esigente e ogni capo deve essere perfetto. Questo è un periodo critico, l’aumento delle spese è evidente, sicuramente i margini di guadagno si sono abbassati, ma per noi era fondamentale mantenere la qualità del prodotto”.

“Negli ultimi anni abbiamo investito tanto sul brand, - aggiunge- ho scelto di lavorare con un agenzia di comunicazione di Milano che è entrata perfettamente nella filosofia aziendale, insieme abbiamo creato il pay off Feel light now che incarna la nostra visione. Abbiamo aperto uno show room in Via Manzoni a Milano e inoltre abbiamo avviato una collaborazione con Pic Nic Affair per un progetto che unisca l’arte contemporanea a realizzazioni tessili della mia azienda con installazion create ad hoc. (Pic Nic Affair è un format ideato da Jacopo Pizzicannella che realizza eventi dal file rouge romantico, guidati da un tema sempre diverso e organizzati in svariati luoghi d’Italia).

In merito alla collezione Filippo de Laurentiis Autunno/Inverno 2022/23, l’ispirazione è la fine di un giorno che si trasforma nell’inizio di un altro, una metafora del continuo mutare che si svolge in un unico viaggio lungo l’illusione di andate e ritorni. “I colori neutri tortora, calce e malta – spiega l’imprenditore- tipici delle steppe e delle pianure nordiche tagliati dai toni verdi dei licheni, dai più caldi ai turchini, sono metafora di un senso di libertà selvaggio e svincolato dalla routine. Come di consueto quest’ispirazione si traduce fisicamente nell’utilizzo delle più nobili fibre naturali tradizionali quali il cashmere, le lane superfini e la seta. La continua ricerca tecnica del brand si esprime anche nell’utilizzo di fibre esotiche quali lo yak e l’alpaca”.

“Lo scorso anno l’azienda – afferma Ferrante- ha lanciato una collezione donna, ma il main business resta sempre l’uomo. L’anno prossimo aggiungeremo anche un pantalone e una giacca alla collezione uomo. Non abbiamo un sito e-commerce perché vogliamo essere di nicchia, qui in Abruzzo è possibile acquistare i nostri capi presso diverse boutique: Guarini Store a Pescara, Filippo Marchesani a Cupello, Capuzzi a Casoli, Raffaele Panarelli a L’Aquila, Kent Boutique ad Avezzano, Daniele di Battista a Teramo, Luigi Chiarolla a Giulianova e Atelier a Pineto “.

“Un giorno non escludo – conclude Filippo- la possibilità di vendere il brand e iniziare nuove avventure imprenditoriali”.

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