“Camminare la terra”, è questo il nome dell’evento organizzato dall’azienda Ciavolich per presentare la nuova linea Fosso Cancelli, una linea caratterizzata da eleganza, qualità e rispetto per il territorio. Per il nome della degustazione, si sono ispirati al grande Luigi Veronelli con una frase che in sé racchiude un forte significato.
Per l’occasione, Chiara Ciavolich erede visionaria della storica cantina sorta a Miglianico nel 1853 ha riunito, proprio a Miglianico nella Casa delle Monache Sant’Anna, un tempo appartenente alla sua famiglia, ristoratori, chef, sommelier e giornalisti che si sono incontrati per scoprire la linea Fosso Cancelli.
Oggi le vigne, circa 50 ettari, si trovano tra Loreto Aprutino e Pianella, a Miglianico invece ci sono la Vineria e le Grotte sotterranee scavate nell’arenaria che permisero alla famiglia e a molti dei cittadini del paese di rifugiarsi durante la seconda guerra mondiale.
Chiara ha organizzato la degustazione “Camminare la terra” affiancata dal giornalista enogastronomico Massimo Di Cintio, dall’agronomo ed enologo della cantina Romano D’Amario, dal responsabile regionale di Slow Wine Pierluigi Cocchini e da Andrea De Palma, coordinatore di Vini Buoni d’Italia.
«Oggi è una giornata emozionante per me, -ha esordito Chiara Ciavolich- i vini della nostra azienda sono cambiati molto nel tempo, e la linea Fosso Cancelli che vi presentiamo oggi ne è la dimostrazione più lampante; è il perfetto mix tra storia, tradizione e innovazione».
Primo vino in degustazione il Pecorino Fosso Cancelli, Colline Pescaresi IGP 2016, lo ha seguito un Trebbiano d’Abruzzo Dop 2015, poi il Cerasuolo d’Abruzzo Dop 2018 e in anteprima assoluta Chiara ha fatto assaggiare il Montepulciano d’Abruzzo Dop 2015 Fosso Cancelli. E per chiudere, il quinto vino in degustazione, è stata una chicca voluta da Chiara per i suoi ospiti: il Montepulciano Fosso Cancelli 2008, 3000 bottiglie in totale, per un vino già elegante ma che molto ancora può donare.
«L’obiettivo che ci siamo posti – ha aggiunto l’enologo D’Amario – è portare il terroir nei nostri vini per distinguerli dagli altri e per esaltare il carattere dei nostri vitigni autoctoni».
«Faccio i vini- ha concluso Chiara- per mantenere intatto un patrimonio agricolo, enoico e storico e per tramandarlo alle future generazioni».
Dopo la degustazione, gli ospiti si sono spostati tra la Vineria e le affascinanti grotte dove hanno continuato ad assaggiare i vini Ciavolich accompagnati dai gustosissimi piatti a cura dei ristoranti PerVoglia di Castelbasso e Font’Artana di Picciano.
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