L’eleganza del metodo classico a base Pecorino, la spiccata briosità dello spumante Brut, Montonico Millesimato, sempre metodo classico. La pienezza e la varietà olfattiva della Passerina. La compostezza e la sobrietà del Pecorino fermo. La nitida acidità del Cerasuolo color buccia di cipolla e poi la complessità, l’armonia e la lunga persistenza di tre diversi Montepulciano, Teate 2016, Caroso 2015 e Laus Vitae 2014. C’è tutto questo nell’ultima annata dei vini Ferzo, la linea dedicata alla ristorazione prodotta da Codice Citra. L’azienda, fondata nel 1973 che raggruppa nove cantine della provincia di Chieti e riunisce 3000 famiglie di soci vignaioli, è la principale realtà produttiva vitivinicola d’Abruzzo, con 6.000 ettari di superficie vitata, 1 milione di ettolitri di vino prodotti, per lo più venduto sfuso, e 20 milioni di bottiglie per un fatturato che si aggira intorno ai 35 milioni di euro.
Le nuove annate sono state presentate al Museo Michetti di Francaviilla, nel corso di “Chi c’è c’è in anteprima”, un seminario di degustazione condotto da Riccardo Cotarella, enologo consulente di Codice Citra e presidente mondiale degli Enologi, moderato da Massimo Di Cintio, giornalista enogastronomico e alla presenza di Attilio Scienza, professore ordinario di Viticoltura all’Università degli Studi di Milano.
«Cotarelli e Scienza - ha sottolineato il presidente di Codice Citra, Valentino Di Campli - stanno contribuendo in maniera determinante a quel percorso che avevamo in mente da tempo e che stiamo definendo per far crescere il territorio e i nostri vini a 360 gradi, anche attraverso la cultura del nostro Abruzzo. Oggi ci troviamo proprio in uno dei simboli dell’Abruzzo culturale in mezzo a due scene incredibili - sottolinea il presidente, riferendosi alle due grandi tele, "Le serpi" e"Gli storpi" di Francesco Paolo Michetti, esposte nella Sala Ipogea del MuMi - che ci ricordano il nostro passato. Ora è tempo di guardare al futuro e lo facciamo degustando il cammino che con i soci, gli agronomi, i cantinieri e tutti i collaboratori stiamo facendo e di cui oggi vogliamo dare un anteprima».
«Stiamo portando avanti - ha specificato Cotarella - un grande progetto di sperimentazione su tutto il territorio, fantastico per l’impegno e per i numeri, perché convinti che la vera chiave di volta della sperimentazione non è l’uva, ma il territorio».
Nel corso dell’evento il presidente Di Campli ha reso omaggio a Cotarella a cui pochi giorni fa è stata conferita la laurea honoris causa in Economia e Management dall'Università degli Studi del Sannio.
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